Acquedotto storico di Genova: Il ramo di Castelletto
vicino a Castelletto, Liguria (Italia)
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Foto del percorso
Descrizione dell'itinerario
Infatti, quasi al termine della ripida discesa, è possibile osservare, dietro un cancello, una serie di bronzini, ciascuno identificato con un numero ed uno da una targa metallica recante la scritta “SPEDALI CIVILI“.
La discesa termina in salita dell’Acquidotto e svoltando a destra si osserva un archivolto tra i palazzi posti ai lati. Questo archivolto è la prosecuzione della condotta; si notano alcuni bronzini, una scala metallica a pioli (inchiavardata al muro con una serratura antifurto) ed una porta le cui chiavi erano in possesso degli aventi diritti.
Sotto l’archivolto inizia salita della Rondinella che presenta subito, dopo 10 metri, un interessante manufatto: il “castello d’acqua“.
Questo è un manufatto in ferro da cui si dipartono diversi tubi che vanno alle varie utenze. Il castello consente una ripartizione dell’acqua in modo che tutti ne abbiano una quantità uguale. E’ un vero peccato che il castello sia in pessime condizioni, arrugginito e avvolto da piante infestanti.
Da quel punto la condotta scendeva, arrivava all’attuale via Cairoli, superandola con un ponte-canale, si addentrava nella zona di vico Croce bianca, poi per via delle Fontane fino alla Porta dei Vacca che superava con un arco teso tra le due torri, proseguendo verso levante lungo l’attuale via Gramsci.
Arrivata alla zona di Sottoripa la condotta correva su numerosi archi, alcuni dei quali sono tutt’ora visibili. Un arco della condotta è visibile anche allo sbocco di vico del Campo sulla via Gramsci, tra i due palazzi.
Interessante osservare nella facciata del palazzo di piazza Caricamento che fa angolo con via al Ponte reale, un troglietto che serviva per derivare l’acqua a più utenze, probabilmente ad una fontana vicino alla calata, dove le navi potevano approvvigionarsi.
Tale fontana o barchile fu spostata in piazza Colombo, in quanto con il rifacimento dei moli aveva perso la sua utilità
Anche qui, sulla facciata del palazzo di piazza Caricamento, è ancora esistente una porta di ispezione, le cui chiavi erano disponibili solo ai manutentori del tratto.
La condotta proseguiva sotto Palazzo San Giorgio, ove l’acqua era utilizzata per muovere i macchinari della zecca della repubblica genovese, e poi fino a via del Molo dove è presente la Fontana del Molo.
Questa fontana, a forma di parallelepipedo, presenta molti bronzini con lastre identificative in marmo, una edicola dedicata a San Giovanni, e sul lato verso mare un punto di prelievo pubblico per coloro, per altro la maggioranza dei cittadini, non avevano bronzini privati.
Waypoint
Ponte canale salita San Gerolamo
Prosecuzione del percorso dalla diramazione di Corso Magenta
Castello d'acqua di Salita Rondinella
Castello d'acqua in ferro per la distribuzione a diversi bronzini.
Salita Molini
L'acquedotto passa a fianco della salita ove erano presenti alcuni mulini che utilizzavano l'acqua in caduta. Il condotto supera l'attuale via Cairoli per proseguire a fianco di un vicolo.
Vico di Croce Bianca
Il condotto superava il vicolo per arrivare al Palazzo Belinbau ora in Piazza della Nunziata
Tratto di via Gramsci
Superata Porta di Vacca il condotto prosegue sui palazzi dell'attuale via Gramsci. Si possono osservare diversi piccoli ponti canale.
Il tratto di Caricamento
Al termine di via Gramsci l'acquedotto prosegue sopra le costruzioni che costituiscono Sottoripa, prospicente Caricamento.
I Troglietti
Nella facciata del palazzo di piazza Caricamento che fa angolo con via al Ponte reale, un troglietto che serviva per derivare l’acqua a più utenze, probabilmente ad una fontana vicino alla calata, dove le navi potevano approvvigionarsi.
Porto Antico
Nell'attuale zona del Porto Antico era presente un barchile utilizzato per rifornire d'acqua le navi ormeggiate. Venuto meno il suo utilizzo il barchile fu spostato in Piazza Colombo.
Cannoni del Molo
Fontana a forma di parallelepipedo, presenta molti bronzini con lastre identificative in marmo, una edicola dedicata a San Giovanni, e sul lato verso mare un punto di prelievo pubblico per coloro, per altro la maggioranza dei cittadini, non avevano bronzini privati.
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